Non andare in chiesa è peccato?

Non andare in chiesa è peccato? Se non vado a messa commetto un peccato mortale o grave? Che cosa dice la dottrina cattolica? Ecco le risposte date dalla chiesa nel corso degli anni!

Non andare in chiesa è peccato o no? Papa Bergoglio in una delle sue encicliche ha affermato che: nel giorno del giudizio non sarà chiesto se sei andato a messa ma se la tua vita l’hai usata per fare dei muri o per servire.

Tutti noi: luterani, cattolici e battezzati dobbiamo compiere una scelta ossia sé servire e o essere servi. Dunque, Papa Francesco intende con questa enciclica che non c’è nessuna condanna per chi non va a messa.

Allora se non voglio andare a messa posso farlo? In realtà, anche se non è tra i peccati peggiori, la messa continua a essere uno dei precetti del diritto canonico e della Chiesa Cattolica.

Diritto canonico: perché bisogna andare a messa?

La chiesa e la religione cattolica prevedono richiede che si vada a messa, come recita il Codice di Diritto Canonico infatti: i fedeli sono obbligati a partecipare alla messa e si devono astenere dai lavori e affari che impediscono di rendere culto a Dio e turbano la letizia nel giorno del Signore.

Il codice del diritto canonico can. 1247: soddisfa il precetto di partecipare alla Messa a coloro che vi assistono ovunque venga celebrata nel rito cattolico e nel giorno di feste e nel vespro dei giorni precedenti.

L’obbligo di partecipare alla messa è tra i cinque precetti generali della Chiesa generalmente espresso con la formula del catechismo che afferma: partecipare alla Messa la domenica e nelle feste comandate. In quanto il terzo comandamento afferma: ricordati di santificare le feste.

Dunque, la dottrina della Chiesa condannerebbe come “peccato mortale” il non andare a messa se non per motivi che siano realmente validi e accettati per non andare a messa durante i giorni di festa.

Quindi se dici ancora a te stesso “non voglio andare in chiesa“, sappi quali sono le conseguenze morali che ti porteresti dietro.

Non andare in chiesa è peccato: cosa dice Reconciliatio et Paenitentia

Giovanni Paolo II all’interno dell’esortazione post-sinodale che prende il nome di “Reconciliatio et paenitentia” ha ricordato come nella dottrina della Chiesa il peccato grave viene identificato con quello mortale.

Papa Giovanni Paolo II ha commentato: durante l’assemblea sinodale alcuni padri hanno proposto una nuova distinzione tripartita tra i vari peccati come: veniali, gravi o mortali. La tripartizione permette di mettere in luce come esista un grado differente tra i vari peccati.

Resta sempre vero che la distinzione essenziale è tra peccato che distrugge la “carità” e quello che non “uccide la vita soprannaturale”.

Tutti i peccati mortali sono della medesima gravità allora? Non tutti! Infatti, come si può ben comprendere “uccidere una persona” può essere peggio di saltare la messa domenicale. Ma questo non rende comunque un peccato veniale il non santificare le feste.

Dunque, se non si va a messa per motivi futili, l’unica soluzione è pentirsi del peccato fatto, in quanto comunque molto grave. Questo perché il peccato grave si identifica con il peccato mortale e anche Papa Giovanni Paolo II confermò ciò.

Quando si può non andare in chiesa senza commettere peccato?

Ci sono delle motivazioni che permettono di non andare in chiesa senza commettere peccato mortale. Tra le principali ci sono:

  1. Malattia
  2. Malattie gravi e invalidanti
  3. Pellegrini
  4. Coloro che hanno impedimenti fisici

Quali sono le feste di precetto obbligatorie per i cristiani?

I cristiani devono “onorare e santificare le feste” questo è ciò che dice il terzo comandamento. Ma quali sono esattamente le feste che se non si onorano portano a fare peccato mortale?

Tutte le domeniche sono feste, a queste si aggiungono: la Santa Madre di Dio, l’Ottava di Natale, il giorno di Capodanno, l’Epifania, l’Assunzione della Vergine Maria, la Festa di Tutti i Santi, la festa dell’Immacolata Concezione, la festa di Natale.

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