A cosa serve il catechismo? È così importante per i bambini seguire un percorso di catechesi per coltivare la loro fede cristiana? Vediamolo insieme in questa guida.
Fare catechismo si o no? Molti genitori non sanno se portare i bambini verso la fede cristiana facendogli seguire un percorso di catechesi o se è meglio coltivarla solo in forma privata o lasciargli scegliere cosa fare quando saranno più grandi.
In genere, il catechismo inizia verso i sei o sette anni, quindi in concomitanza con le scuole elementari. Ma come spiegare ai bambini cos’è il catechismo?
Certo, se prima del percorso di catechesi non si è mai affrontato con i bambini l’argomento della fede, non lo si è portato in chiesa né gli si è insegnato a pregare. Spiegare cos’è il catechismo potrebbe essere più complesso.
Mentre sarebbe più semplice avviarli verso il percorso di catechesi se anche entrambi i genitori sono fedeli attenti e credenti nei valori e sacramenti della chiesa cristiana.
Naturalmente non esiste alcun obbligo che sottolinea la necessità di fare catechismo. Questa è una scelta del tutto personale dei genitori e anche del bambino.
Anche se non frequentano il catechismo, infatti, non è detto che i bambini diventino atei, ma potrebbero avvicinarsi alla fede anche successivamente in età adulta.
Perché è importante il catechismo?
Ma cosa ci insegna il catechismo? I bambini in genere non sono molto inclini ad andare al catechismo perché pensano che sia come un prolungamento della scuola, un obbligo noioso a cui adempiere.
Spiegare a cosa serve il catechismo al bambino permette di farlo avvicinare più facilmente a questa realtà. Non solo serve anche un percorso di catechesi che sia lontano da quello classico, che possa rinnovarsi e portare i bambini ad avvicinarsi appieno alla fede.
Anche se Papa Francesco abbia più volto cercato di indurre una svolta è sempre più complesso per le parrocchie riuscire a trovare una strada di rinnovamento e catechisti che siano in grado di appassionare i bambini.
Come genitori spiegare l’importanza del catechismo però aiuta sicuramente a condurre i bambini verso questo percorso con un obiettivo, con il desiderio di capire meglio la storia di Cristo e costruire la loro fede.
Il catechismo è utile perché aiuta a riflettere sulla vita, riesce a rispondere al bisogno di spiritualità del bambino. Il percorso di catechesi fatto in modo ottimale aiuta ad ottenere un arricchimento culturale. In realtà anche i bambini hanno esigenza di spiritualità e di fede.
Inoltre, il catechismo aiuta anche il bambino a crearsi un gruppo, a socializzare, a crearsi nuovi amici, soprattutto se è previsto a fianco alla catechesi un buon oratorio.
Fare o non fare catechismo?
Non c’è una risposta giusta alla domanda se fare o meno il catechismo. Bisogna innanzitutto fare un esame di coscienza sincero: voglio davvero che mio figlio faccia la comunione e la cresima perché siamo fedeli in Cristo? O voglio fargli fare questo percorso solo per rispettare i canoni sociali, per la festa e i regali?
Scegliere di non frequentare la chiesa e di non far fare i sacramenti ai bambini non è una decisione sbagliata se per primi non si è credenti e non si vogliono seguire i dettami del cristianesimo.
Far seguire il percorso di catechesi al proprio bambino vuol dire dargli le basi per un percorso basato sull’amore universale, sulla vita come fedele, sulla possibilità di coltivare una vita religiosa.
La risposta finale dunque, è sì: portare i bambini al catechismo è fonte di arricchimento per loro e per il loro percorso di fede.
Ma se non si è credenti e non si vuole dare ai bambini un’educazione cristiana è meglio evitare la catechesi, a meno fino a quando non sarà il bambino a chiedere di parteciparvi oppure a voler fare i sacramenti, magari anche in età adulta.